
Unanimità delle Regioni sulla canapa: richiesta urgente di supporto a una filiera da 2 miliardi di euro
“Dalle Regioni al Ministero richiesta unanime di tutelare la filiera, valutando un revisione del testo di legge”
— Federico Caner, coordinatore Commissione Agricoltura
La decisione della Conferenza delle Regioni
In seduta straordinaria del 29 aprile 2025, la Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni — presieduta dall’assessore veneto Federico Caner — si legge nel comunicato – ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che chiede al Governo di correggere o eliminare l’art. 18 del Decreto Sicurezza (in vigore dal 12 aprile).
L’articolo vieta la coltivazione, la trasformazione e la vendita di infiorescenze di canapa a basso THC (< 0,3 %), mettendo a rischio un comparto che conta migliaia di imprese e investimenti pubblici e privati.
Impatto economico e sociale
La filiera della canapa italiana rappresenta oggi un patrimonio economico e produttivo di primissimo piano: un comparto 100% Made in Italy, stimato in oltre 2 miliardi di euro, sommando fatturato, indotto e asset immobilizzati.
A sostenere questa economia sono circa 3.000 aziende distribuite lungo tutta la Penisola e oltre 30.000 posti di lavoro diretti, che spaziano dalla coltivazione in campo aperto alle lavorazioni nei laboratori di estrazione, fino alla trasformazione alimentare, cosmetica e industriale.
Le prime ripercussioni del nuovo quadro normativo sono già evidenti: aziende che trasferiscono la produzione all’estero, scorte di prodotto ferme nei magazzini per milioni di euro, progetti di investimento sospesi. Un intero settore che rischia di essere compromesso, proprio nel momento in cui stava conquistando un ruolo strategico nell’economia agricola e nell’innovazione agroindustriale italiana.
“Dalle Regioni al Ministero parte una richiesta unanime: tutelare la filiera e valutare una revisione immediata del testo di legge.”
Le richieste ufficiali al Governo:
1. Revisione immediata dell’art. 18 per riallinearsi alla normativa europea sul mercato unico.
2.Fondo di emergenza a copertura delle perdite già registrate dagli operatori.
3.Tavolo tecnico permanente con Ministero, Regioni e associazioni di categoria per definire regole chiare e stabili.
Rischi politici per l’esecutivo
- Pressione intra-maggioranza: 14 Regioni guidate dal centro-destra chiedono di correggere un provvedimento varato dallo stesso schieramento al Governo.
- Possibile ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione su agricoltura e salute.
- Procedura d’infrazione UE: la limitazione della coltivazione, ma non dell’importazione, potrebbe violare il principio di libera circolazione delle merci.
“Nelle prossime ore partirà dalla Commissione Politiche Agricole una lettera al ministro Lollobrigida – annuncia Caner –, cui già avevamo sottoposto alcune proposte di emendamento al DL, chiedendogli di valutare la revisione dell’articolo 18 del testo di legge, per permettere l’utilizzo delle infiorescenze di canapa contenenti cannabidiolo anche per usi diversi dal florovivaismo professionale. Vogliamo trovare assieme al Governo una soluzione che consenta agli agricoltori, certificati e con produzioni di qualità, di tenere viva la filiera, bilanciando la giusta preoccupazione del legislatore per la sicurezza pubblica con gli investimenti fatti nel tempo dalle aziende e con i finanziamenti pubblici concessi alla filiera”.
Il commento di Canapa Sativa Italia (CSI)
“Dal centro-sinistra al centro-destra, la politica italiana converge su un fatto: la canapa è un asset strategico, non un cliché ideologico. Ignorare l’unanimità dei territori isolerebbe Roma in Europa.”
— Mattia Cusani, presidente CSI
Prossimi passi
La lettera unanime sarà inviata al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida entro 48 ore. In assenza di riscontro, le Regioni valuteranno ulteriori azioni istituzionali, inclusa l’impugnativa costituzionale.
